Barbie ha il diabete. E nessuno sembra accorgersi di cosa stanno davvero facendo.
- Francesco Carrieri

- 9 lug
- Tempo di lettura: 2 min

In un’epoca che celebra la malattia e ti convince che vada tutto bene, il vero atto rivoluzionario è riprenderti la tua salute.
Ti farà piacere sapere che…
Mattel ha appena lanciato una nuova versione della bambola più famosa al mondo:
una Barbie con il diabete di tipo 1.
Vestitino blu a pois (il colore simbolo del diabete), sensore glicemico sul braccio, pompa d’insulina e persino l’app per monitorare la glicemia.
Un’operazione ben studiata, curata nei dettagli.
E ovviamente accompagnata dalla solita narrazione:
inclusività, accettazione, rappresentazione.
Ma fermati un attimo.
Guarda con lucidità.
Questa non è solo una trovata pubblicitaria.
È un segnale culturale potente e pericoloso.
PERCHÉ DOBBIAMO NORMALIZZARE LA MALATTIA?
Barbie – nel bene o nel male – era un simbolo.
Rappresentava un’idea di forma fisica, salute e bellezza.
Oggi invece diventa veicolo di un messaggio contrario:
“È normale essere malati. Anzi, è giusto celebrarlo.”
Ma tu, se sei un uomo con ancora un briciolo di coscienza, dovresti porti una sola domanda:
Perché il mondo non mi invita a prevenire, ma ad accettare?
L’OCCIDENTE NON TI STA CURANDO. TI STA ADDESTRANDO.
Parliamoci chiaro:
Il problema non è il diabete.
Il problema è la cultura della resa, travestita da “inclusione”.
Perché accogliere Barbie con la glicemia fuori controllo è la stessa logica con cui ti dicono:
che puoi mangiare cereali a colazione,
bere Coca Zero,
fare 4.000 passi al giorno,
e “volerti bene” così.
La verità è un’altra.
Non vogliono che guarisci.
Vogliono che ti abitui, che ti adatti e che ti rassegni.
E se non ti va bene, il problema sei tu.
UN VERO MASCHIO NON SI IDENTIFICA NELLA MALATTIA
Questo è il punto.
Sei sovrappeso? Hai la pressione alta? L’insulina fuori controllo?
Non accettarlo.
Non fartelo raccontare come una variante della tua identità.
Guardati allo specchio.
E reagisci.
Perché una società che celebra la malattia invece di combatterla…è una società debole, rassegnata e senza orizzonte.
Ed è esattamente ciò che vogliono da te:
Un uomo fragile, dipendente da app, sensori e farmaci.
NON ACCETTARE. AGISCI.
Se vuoi tornare a essere un uomo vero,
non identificarti con i tuoi sintomi.
Identificati con le tue azioni.
Hai due scelte:
Ti rassegni come vogliono loro
O ti rialzi, ti alleni, mangi come un uomo, combatti per te stesso
Io so cosa sceglierai.
E non sarà certo il vestitino blu a pois.
NON ASPETTARE DI AVERE UN SENSORE SUL BRACCIO
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